Marianne Mirage.
Voce speziata, contaminata, meticcia. Un incrocio piacevole di sonorità declinate in francese ed italiano.
Artù.
Teso e nervoso come le corde della sua chitarra. Un fratello minore di Mannarino caciarone e grintoso, dal genere musicale acerbo ed indefinito ed i testi spesso inconsistenti.
Brunori Sas.
Lunga attesa a cui segue un’esplosione di armonia. La grazia ruvida della sua voce, i punti di vista stranianti e testi noir, alternati ad accenti di rara dolcezza, il tutto sottolineato da un gioco di luci accurato e dal forte potere scenografico.
La musica è il più potente antidoto contro la paura.
Indiegeno, 2017, Tindari.
Sara Di Bella