Zibba&Amalibre e gli occhiali giusti

concerto zibba officinaAvvertenza: a seguire non c’è un racconto fissato a caldo, ma un ricordo ricostruito.

Stasera la barra destra di youtube in riproduzione casuale propone Zibba e Almalibre (un’intera playlist!) e sempre casualmente circa quattro anni fa io li ascoltavo dal vivo.

Ero seduta sul pavimento dell’Officina, in primissima fila,  ad urlare i testi di questo gruppo di genovesi atipici.

Zibba era l’anti-Tommaso Paradiso e con voce roca, sussurrava parole intrise di pioggia, Irlanda e birra, impalpabili come il fumo della sua sigaretta di Jigen, sconnessi pezzi di un puzzle, aperti a contenere mille possibili finali.

Quattro anni dopo penso che nel segreto della felicità inciampi per caso, una sera normale in un locale accogliente.

Nei tre minuti di una canzone aspirazioni, attese, ambizioni fluttuano leggere, tutti i fili sono perfettamente annodati in un disegno incantevole e prezioso ed hai gli occhiali giusti per ogni prospettiva.

Peccato che la mattina dopo non ricordi dove li hai messi.

Ma, se sei fortunata, li ritrovi al concerto successivo.

“Valuterò un cambio d’armonia

ma amo la musica perché mi porta ovunque

e dallo stesso ovunque, mi riporta via”

(Nancy, Zibba ed Almalibre)

Sara Di Bella.

 

 

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