C’è una signorarock con tailleur e due chitarre, che su un palco alterna monologhi spontanei e strampalati, suoni cangianti, ma essenziali e Jeff Buckley.
C’è un grumo di gente che all’inizio è solo una massa indistinta di sconosciuti sospettosi, ma alla fine del concerto si ritrova ad essere un pubblico, armonico e concorde.
C’è la stessa signora che, scesa dal palco, augura buon rientro a chi deve fare qualche chilometro in più e ti sembra strano che esista anche quando non ha una chitarra in mano.
Ci sono amiche accanto a te, in preda alla stessa curiosa meraviglia.
Ecco perché amo i concerti.
Cristina Donà, Retronouveau, 8 marzo 2015
Sara Di Bella
foto di Francesco Algeri