“…e tutto si consuma e tutto si combina
per le strade di Roma”
(F. De Gregori)
L’aeroporto di Roma è un luogo dell’anima.
Solitamente ci passo dalle due alle quattro ore per ogni trasferta e solitamente ci arrivo sempre stanchissima.
Perché Roma mi ha già riempito la testa di domande, di parole, di mezze storie che non riesco a trattenere, perse tra le vie di Trastevere, sfuggite ai tornelli della metro o scivolate sul Lungotevere.
Roma toglie, aggiunge, ti semplifica e ti fortifica, ti racconta cose di te che nemmeno sapevi e quando riparti non sei mai la stessa persona che è arrivata.
E’ la caciara che fa la vita, quando ti aspetta dietro l’angolo come un cane randagio, è un casino che ha un’armonia tutta sua, in cui poter sintonizzare le frequenze della propria anima.
Perché a Roma non ti perdi mai del tutto, non sei mai del tutto sola e mai nulla è prevedibile.
Nemmeno il fatto che il tizio seduto accanto a te ad un certo punto si alzi e prenda alla lettera il cartello, mettendosi a suonare in modo impeccabile.
Sara Di Bella