“E’ un racconto inedito da leggerci negli occhi aprendoli
e non delimiterei un confine
prima di ripetere certe abitudini
togliamo ai gambi tutte le spine.
E’ una delirante poesia in febbre leggera che ti regalo…”
Ogni volta che mi sveglio con linee di febbre inaspettate mi torna in mente questa canzone, le poesie di Rodari e Pocahontas della Disney in VHS.
Su Rodari e Pocahontas sorvoliamo. Vorrei scrivere di questa poesia di Samuele Bersani, singolo radiofonico uscito dall’album l’Aldiquà del 2006; testo S. Bersani, musica S. Bersani – R. Guarino e dirigel’orchestrailmaestroBeppeVessicchio.
Bersani lo ascolto da anni ed una sua canzone dà il titolo a questo blog. L’ho visto in concerto in un paesino quieto e verde della Sicilia e mi ha dato l’impressione di un uomo aggraziato e schivo.
Ha un percorso musicale coerente, fatto di introspezione continua e cura negli arrangiamenti.
Questa canzone parla di dettagli e di come il caso sembra giocare con le proiezioni del passato su un futuro che è un racconto inedito.
In questa come in altre si parla di confini mentali, di muri che si creano, destinati a scontrarsi con gli incastri inaspettati della vita, che è solo un’asteroide in transito.
E soprattutto parla di febbri leggere, che a luglio sono più inopportune dei leggings xxl con fantasie fiorate.
Sara Di Bella