Perché Sanremo, è Sanremo?

Mi accingo a scrivere di uno dei Sanremi, meno Sanremesi della storia di Sanremo. Poca sciacquazza e tanta confusione. Nessuno scandalo rilevante, a parte un ragazzotto rosicone che se la prende con il televoto, la Raffaele che dice le parolacce brutte brutte e le giacche di Bisio. Nessuna scenografia trash, ma tanto piattismo da arrivare…

Befolko e la napoletanità universale.

“Putesse essere allero cu na parola sola ca me desse calore senza me fà’ sunnà’. vulesse arrubbà’ senza me fà’ vedè’ tutt’e facce d’a ggente. E dimme quacchecosa nun me lassà’ accussì ‘o viento è già passato nun pozzo cchiù sentì’ e m’ha rimasto ‘ncuollo l’addore d’o magnà’ e nu poco ‘e mare.” (Pino Daniele,…

” ‘O papà” capirsi senza parlare.

“Uh com’è difficile restare padre quando i figli crescono e le mamme imbiancano.” (F. Battiato) È una delicata ballata di tre minuti in cui un figlio si guarda con gli occhi di suo padre; è un pezzo alla “father and son” di Cat Stevens, ma senza conflitti generazionali: qui l’uno si riconosce perfettamente nello sguardo…

Ode alla “provincia” immobile.

“Oggi ho messo la giacca dell’anno scorso che così mi riconosco ed esco.” (Morgan, altrove) Sono nata e cresciuta in provincia, due diverse, con la costante sensazione di “noia da ritorno”. Con il dubbio insinuante che tutto ciò che sia anche vagamente interessante si trovi altrove. Tutto questo risulta efficacemente sintetizzato nel primo weekend di…

nineties party e i simboli

“nei giorni del duemila che verranno in tutte queste cose che accadranno” (Pino Daniele, Neve al sole) Più cresci più accade che qualunque fenomeno, musicale e non, appare irrimediabilmente mitico, irripetibile ed estremamente significativo, perché rivestito dall’inganno della nostalgia. A dodici anni Corona mi metteva ansia, perché il ritmo della notte era pure il ritmo…

“filosofia agricola” e altre rigenerazioni.

“ma io sono fiera del mio sognare di questo eterno mio incespicare” (F. G.) In campagna c’è un grande gelso che porta il nome di mio nonno. Ho passato lì la domenica, tra cibo, malvasia, discorsi pacati e Niccolò Fabi in cuffia. Ho raccontato al mio nonno-albero che ho trent’anni e mi pare strano avere…

Phil Collins, anni 80 e libertà provvisorie.

  Nessuno è libero se non è padrone di se stesso. (Epitteto) Ho fatto un breve tratto in macchina da sola, guidando io. L’evento è eccezionale, perché è la prima volta che si verifica. Non ho fatto caso a nulla di quello che avevo intorno, nei limiti dell’attenzione necessaria a non fare casini. Le uniche…

Aria di palio, Branduardi ed altre nostalgie.

(foto di Giovanni Galardini) “Madonne e Messeri che in Foligno vivete o dentro le mura o fuori per le campagne amene, udite! Dame superbe in preziosi broccati coi lor sorrisi alle genti intorno, e scintillar di lance e di cruenti sproni e saettar di focosi destrieri e lor nitrire nel divorar lo spazio e gran…

Kamikaze bis, 18/08/2018

Nulla due volte accade Né accadrà. Per tal ragione Nasciamo senza esperienza, moriamo senza assuefazione. Non c’è giorno che ritorni, non due notti uguali uguali, né due baci somiglianti, né due sguardi tali e quali. (W. Szymborska, Nulla due volte accade) Ad una stessa azione a volte non corrisponde la stessa reazione. Si rilegge lo…

Aretha. Elogio della complessità.

“I cuori difficili hanno sempre da dire più di quanto basterebbe dopo tanto parlare.” (I. Fossati, Viaggiatori d’Occidente) La voce di Aretha Franklin assomiglia a quelle illuminazioni improvvise in quelle mattine di sole in cui decidi che una situazione, una storia, un luogo che sono sempre stati così, adesso ti stanno stretti. E’ urgenza di…